Affrontare un intervento chirurgico può generare un certo grado di apprensione. Tuttavia, l’intervento di cataratta rappresenta oggi una delle procedure più sicure e comuni in campo medico: è il trattamento più frequente in Italia, e l’evoluzione tecnologica ha permesso di renderlo rapido, preciso e affidabile, anche grazie all’impiego del laser.
Che preparazione ci vuole prima dell’intervento di cataratta?
La preparazione all’intervento di cataratta inizia con una visita oculistica approfondita, durante la quale vengono valutati lo stato del cristallino e le condizioni generali dell’occhio. Vengono effettuate misurazioni biometriche per selezionare la lente intraoculare (IOL) più adatta alle esigenze del paziente.
È inoltre importante segnalare al medico eventuali terapie farmacologiche in corso, condizioni sistemiche (come diabete o ipertensione) e allergie. Nelle ore che precedono l’intervento, il paziente dovrà seguire alcune semplici indicazioni, come evitare il trucco o l’uso di lenti a contatto.
Come si svolge l’intervento laser alla cataratta
Il trattamento viene eseguito in anestesia topica, ovvero tramite l’instillazione di colliri anestetici. Questo permette al paziente di restare sveglio, ma senza avvertire dolore. L’intervento in sé è molto facile e veloce. La procedura si articola in due fasi principali:
Fase laser: dura circa 1-2 minuti. Un laser ad altissima precisione esegue una microincisione sulla superficie dell’occhio. La dimensione è talmente ridotta (pochi millimetri) che non è necessario applicare punti di sutura.
Fase chirurgica: attraverso questa apertura viene rimosso il cristallino opacizzato e sostituito con una IOL, una lente intraoculare biocompatibile. A differenza degli interventi di cataratta offerti dal Servizio Sanitario Nazionale in cui si utilizzano lenti monofocali standard, il Gruppo Refrattivo Italiano impianta lenti IOL Premium che garantiscono un’ottima profondità di fuoco e che permettono di correggere ogni difetto visivo, come miopia, astigmatismo e ipermetropia.
L’intera operazione dura in media tra i 5 e i 10 minuti. Dopo un veloce controllo, il paziente può tornare a casa senza bendaggi.
Convalescenza dopo la cataratta: cosa aspettarsi nella fase post-operatoria
Sebbene l’intervento sia minimamente invasivo, è consigliabile che il paziente venga accompagnato, poiché nelle prime ore può sperimentare un leggero offuscamento della vista e una sensazione di bruciore. In questa fase è utile tenere gli occhi chiusi per facilitare la guarigione dell’epitelio, la ferita intorno all'occhio, che è di 2 mm circa, ma richiede qualche ora di guarigione.
Già in serata, sarà possibile aprire gli occhi senza fastidio, anche se la visione potrebbe restare parzialmente sfocata a causa della dilatazione pupillare. Il miglioramento visivo inizia generalmente dal giorno successivo, ma l’entità varia in base alla gravità della cataratta preesistente.
Quanto tempo occorre per vedere bene dopo un intervento di cataratta?
La maggior parte dei pazienti riferisce un recupero visivo tra il 70% e il 90% già nelle 24 ore successive all’intervento. La qualità della vista migliora progressivamente nei giorni seguenti, con possibili momenti altalenanti, ma la tendenza è sempre verso la stabilizzazione.
Nei casi in cui si operano entrambi gli occhi nella stessa giornata, è normale che il recupero visivo non sia perfettamente simmetrico: uno dei due occhi potrebbe migliorare più rapidamente, senza che questo implichi complicazioni.
Dopo alcune settimane o qualche mese, quando il processo di guarigione si è concluso del tutto, si effettua un ulteriore controllo di follow-up per verificare la perfetta integrazione della lente e l’equilibrio visivo raggiunto.
Sospetti di avere una cataratta? Parlane con i nostri medici, lascia i tuoi dati qui e ti contatteremo al più presto per fissare una visita nelle cliniche del Gruppo Refrattivo Italiano.